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Quelle ore prima della Lut tra riti e paure

Tremilaseicento atleti invadono Cortina per la Lavaredo Ultra Trail. Dopo l’esordio sotto la pioggia della Skyrace, ecco come ci si prepara per un viaggio che ti cambia la vita dentro le Dolomiti

Quando hanno spostato le transenne all’ingresso del villaggio Expo allo Stadio Olimpico del ghiaccio di Cortina, c’erano decine di persone in attesa di entrare. Statunitensi, cinesi, olandesi, spagnoli. Un intero mappamondo di ansia e tensione per il ritiro del pettorale di quella che per molti è la gara che segna una vita, per tutti è una esperienza indimenticabile. Il mondo del trail running questo week end guarda a Cortina, c’è la The North Face® Lavaredo Ultra Trail. Tremila e seicento runner da sessanta nazioni diverse si sfidano su tre distanze, dai venti ai centoventi chilometri.

Giovedì sera l’epica delle gare è iniziata sotto un diluvio, con la sorellina minore, la Cortina SkyRace. Mille metri di dislivello su venti chilometri totali, quattrocento atleti al via sotto un temporale estivo che però ha creato problemi solo nei primi chilometri. In cima, alla quota 2200 della Crepe de Zumeles, solo nuvole umide e il panorama sulla Regina delle Dolomiti incorniciato dal Cristallo, dalle Tofane, dalle Cinque Torri, con sullo sfondo Pelmo, Civetta e Marmolada.

Ad attendere gli atleti al traguardo, una Cortina in festa: bambini a dare il cinque, speaker a gridare al cielo e goccioloni di pioggia qua e là. Per la cronaca: il rumeno Nicolae Balan e la statunitense Rachel Drake iscrivono il proprio nome nell’albo d’oro. Balan ha corso praticamente tutta la gara in completa solitudine, lasciando ad Antti Parjanne (Finlandia), Ben Derrick (Australia) e Samuele Toscan contendersi i gradini più bassi del podio.



Il perfetto aperitivo per quando accadrà il venerdì della gara, oggi alle 23, quando è prevista la partenza degli eroi del cielo, quelli della Lut: 120 chilometri e 5.800 metri di dislivello. Dopo una giornata passata a riflettere, a ragionare su cosa mettersi addosso e su come partire, sta per iniziare il viaggio dentro le Dolomiti e dentro di loro stessi.
Anche per loro, l’emozione è iniziata con il rito del ritiro del pettorale nel salone espositivo con i migliori brand outdoor e con le più importanti competizioni trail in questi giorni ospiterà circa diecimila visitatori. Tra gli espositori, grande interesse ha suscitato lo stand di SCARPA® che ha proposto gli ultimi modelli per l’alpine running.

Ma subito dopo, tutti a guardare l’orologio, in attesa delle ore 23 per lo start. L’ultimo pasto, l’ultima merenda, l’ultima cena, le ultime decisioni su cosa portarsi in uno zaino che ti deve accompagnare per una notte – o persino due, per chi chiuderà la gara nelle 30 ore massime previste dal regolamento – tra monti dove sono previste temperature attorno allo zero. I primi che arriveranno sono attesi per le undici di sabato, poco dopo la partenza del Cortina Trail. A proposito, grande sfida anche questa: 48 chilometri e 2.650 di dislivello positivo per 1600 concorrenti che avranno 12 ore di tempo a disposizione per coprire il tracciato ad anello, che seguirà i primi 10 e gli ultimi 38 chilometri del percorso lungo.

Non resta che fare un enorme in bocca al lupo a chi si presenterà alla linea di partenza. Professionisti o dilettanti. Del team Scarpa, oltre a Stefano Fantuz che correrà con un beneagurante numero 17 come pettorale e Ivano Molin c'è anche il Team Peggiori che partecipa: Emilio Vellandi e Alex de Villa corrono la Lut mentre Luca Sovilla, Chiara Pinarel e Marco Fornasiero gareggiano nella Cortina Trail. Anche a loro un forte in bocca al lupo.

Li attende quel sottile filo di terra che ci divide dal cielo.
Calpestatelo con eleganza e con gioia.
Buon viaggio, eroi.


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