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FEDERICO NICOLINI VINCE LA VERTICAL RACE IN COPPA DEL MONDO

“Sono partito a tutta velocità, non avevo davvero nulla da perdere. Ho tenuto il ritmo e sul finale non ho perso quei cinque secondi di vantaggio che avevo accumulato. Non ci credo ancora”.
Si è conclusa così, con la gioia di Nicolini, la prima tappa della Coppa del Mondo di skialp, in questa seconda stagione vessata dal Covid (quasi tutte le gare rischiano di essere annullate, il rischio reale è che si scii solo in Coppa del Mondo). La due giorni di sfide iridate nel comprensorio Pontedilegno e Tonale con traguardo sul Corno d’Aola comunque è servita a far decollare la stagione, nonostante la pandemia: il 26enne di Molveno col tempo di 23’40” si è aggiudicato la “Vertical Race” precedendo di un soffio, sul traguardo, i due amici-rivali Antonioli e Magnini.

Per Nicolini è stata un’emozione fortissima, inaspettata e giunta vicino a casa, in quelle zone ama infatti sciare e ci aveva già gareggiato lo scorso anno durante i campionati italiani. Dopo il mondiale vinto tra gli under 23, per lui è il battesimo ufficiale tra i senior: primo podio e primo oro in un colpo solo. “Spero che la stagione prosegua su questi livelli, sarebbe davvero un sogno”, racconta lui a due giorni dalla sfida, appena tornato da una escursione con gli sci. “Dedico la mia vittoria alla famiglia, al mio allenatore Roberto Malcotti e agli sponsor che mi sostengono. Non sono militare, concentrarsi al 100% sugli allenamenti è l’unica via per raggiungere questi risultati e lo devo a loro”.



Anche in famiglia tutti lo sostengono: i Nicolini sono una dinastia di atleti vocati allo skialp. Di lavoro gestiscono il rifugio Tosa sulle Dolomiti di Brenta, di passione solcano i monti con le pelli di foca. Papà Franco è un pioniere dello sci fuori pista e guida alpina; la sorella Elena gareggia come lui. Chicco racconta di aver iniziato ad amare i monti seguendo le gare del padre, a sette anni ha scalato il Campanile Basso, una guglia solitaria a 2.877 metri di altezza. In carriera aveva già portato a casa buoni risultati: nel febbraio 2017 ai mondiali di sci alpinismo di Alpago Piancavallo vinse nella categoria under 23.

Adesso lo attende la stagione della consacrazione, nonostante i limiti per il Covid. “È strano gareggiare senza pubblico, siamo costretti a vivere in una bolla”, racconta. “Ci fanno il tampone e poi dobbiamo rimanere chiusi in hotel, possiamo al massimo uscire per allenarci. Speriamo passi presto, mi sento davvero in forma e non vedo l’ora di rimettermi alla prova”.

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Credits: Mauro Pigozzo
Photo Credits: Maurizio Torri
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